Formula 1: dopo il GP del Bahrain gettata altra sabbia sul deserto

Il circuito di Sakhir

A una settimana di distanza dal discusso GP del Bahrain, disputatosi in un clima surreale per le proteste del popolo contro il regime del re Hamad bin Isa al Khalifa, l’attenzione mediatica verso il paese mediorientale si è affievolita come le urla che giungevano dai villaggi vicini all’interno del circuito lo scorso 22 aprile. Da tempo i cittadini manifestavano il dissenso verso un sovrano accusato più volte da Amnesty International di violare i diritti umani. Il Gran Premio è stato utilizzato dal popolo del Bahrain come un veicolo comunicativo per sensibilizzare l’opinione pubblica internazionale. Per i ribelli l’occasione era ghiotta e gli scontri per reprimere la protesta sono stati violenti, tanto che una persona è rimasta addirittura uccisa andando ad aggiungersi alle vittime dei mesi precedenti. Sul circuito di Sakhir però si è corso lo stesso nonostante i tentennamenti dei vertici della FIA. Leggi il resto dell’articolo

“Eppur si muove…”: la Lega Pro prova a rivoluzionare il mondo del calcio

In un mondo statico come quello del calcio, qualcosa sembra iniziare a muoversi. Il vento del cambiamento spira dalla Lega Pro e gli spunti innovatori sono alquanto interessanti. Venerdì 27 aprile infatti, al consiglio federale tenutosi a Roma, sono state avanzate alcune proposte riguardanti il prossimo futuro che hanno dimostrato intelligenza nel valutare il momento poco felice che sta attraversando il mondo del pallone e coraggio nell’affrontarlo di petto. Per troppo tempo ci si è nascosti dietro a tante belle parole che non hanno poi avuto seguito con fatti concreti. Leggi il resto dell’articolo

Genoa-Siena: i giocatori si sono tolti la maglia, il calcio è rimasto in mutande

Il capitano del Genoa Marco Rossi con le maglie dei compagni

Nella stessa giornata in cui sui campi sportivi parmigiani, come abbiamo scritto lunedì (clicca qui per leggere), correvano e si divertivano più di 450 bambini per la Friendly Cup organizzata da Parma Football School, a un paio di centinaia di chilometri di distanza è avvenuto uno degli episodi più riprovevoli e perversi della storia del calcio. Ci stiamo riferendo ovviamente a quanto accaduto a Genova durante la partita Genoa-Siena quando, sul risultato di 0-4, un gruppo di tifosi della squadra di casa ha fatto sospendere la partita intimando ai giocatori di togliersi la maglia, perché ritenuti indegni di portarla. Lascia basiti il fatto che quella maglia i calciatori se la sono tolta davvero, capitan Marco Rossi per primo. Soltanto Sculli ha avuto il coraggio di tenersela addosso e di andare a parlare con gli ultras riuscendo a far riprendere la gara, dopo più di 40′ di sospensione. Leggi il resto dell’articolo

Alla Friendly Cup vince il lato più sano del calcio

L’entusiasmo dei ragazzi durante la Friendly Cup organizzata da Parma Football School

Una decina di giorni fa, nell’intervista al rugbista della Nazionale Mauro Bergamasco (clicca qui per leggere), abbiamo visto come lo sport abbia il potere di educare e di dare ai più giovani insegnamenti di vita che si porteranno dietro per tutta la loro esistenza. Il Parma FC, questo fine settimana, ci ha dato un esempio concreto di quanto ciò sia vero. Il centro sportivo Stuard di San Pacrazio, frazione distante una manciata di chilometri dal capoluogo emiliano, è stato infatti affollato da centinaia di ragazzi provenienti da tutta la penisola per partecipare alla Friendly Cup. L’evento, organizzato da Parma Football School, ha consentito di far vivere momenti indimenticabili a più di 450 bambini nati tra il 1999 e il 2001 e iscritti nelle 14 società affiliate che hanno aderito all’iniziativa. Nelle due giornate, i ragazzi delle 39 squadre presenti si sono affrontati in tornei e sfide di abilità, ma hanno avuto soprattutto l’occasione di divertirsi stando insieme, dando modo al lato più sano di questo sport di venire prepotentemente a galla. Leggi il resto dell’articolo

Non ci vede, ma corre da solo memorizzando i percorsi

Simon Wheatcroft in allenamento
Foto: Wired.com

Passare 18 anni a godere delle bellezze del mondo, dei paesaggi, dei colori e poi trovarsi all’improvviso circondato dal buio: un incubo che tutti si augurano di non vivere mai in prima persona. A Simon Wheatcroft, un ragazzo inglese che ora di anni ne ha 29, è invece successo sul serio. Proprio compiuta la maggiore età, una malattia agli occhi gli ha portato via definitivamente la vista. Il ragazzo però non si è abbattuto e con un’invidiabile forza di volontà, unita ad un amore profondo verso lo sport, ha avuto la forza di reagire. A chi gli diceva che non sarebbe più potuto andare a correre al parco come fino a quel momento aveva fatto, Simon ha risposto allacciandosi le scarpe da jogging e uscendo di casa. Leggi il resto dell’articolo

Putin e la Russia si prendono tutti i grandi eventi sportivi fino al 2018

In Italia ha fatto parlare molto la mancata candidatura per l’organizzazione delle Olimpiadi del 2020, in Russia hanno calato l’asso piglia tutto. Se andiamo a curiosare nel mazzo-eventi del Paese dell’est Europa, scopriamo infatti che nei prossimi anni ospiterà, nell’ordine, le Universiadi nel 2013, i Giochi olimpici e paralimpici nel 2014, i Campionati del mondo Acquatics nel 2015, i Mondiali di hockey su ghiaccio nel 2016 e la Coppa del mondo FIFA nel 2018. Bottino niente male, soprattutto se si considera che la Gran Bretagna ha definito i prossimi due lustri  “il decennio dello sport”, perché sul proprio territorio si terranno le Olimpiadi di Londra 2012 e i Giochi del Commonwealth nel 2014. La Russia, guardando il malloppo britannico prima e buttando un occhio alle carte in suo possesso poi, ghigna sotto i baffi. Leggi il resto dell’articolo

In Iran oscurato il sito delle Olimpiadi e tagliato lo sport femminile

Quando si tratta di Iran è difficile dare notizie certe. L’informazione da e verso il paese islamico viaggia su binari instabili, ma a quanto trapela dai social network, da qualche giorno il sito internet ufficiale delle Olimpiadi di Londra 2012 non è più visibile dagli abitanti iraniani. Chi cerca di connettersi viene infatti reindirizzato sul sito di un’agenzia che raccoglie le notizie ufficiali del governo. Leggi il resto dell’articolo

Altra morte shock nello sport, è ora di riflettere

In un sabato di sport, in cui come da programma si giocava la serie bwin di calcio, la tragedia. Quella che doveva essere una comune giornata di calcio, si è trasformata in una giornata di lutto. Piermario Morosini, giocatore del Livorno, accasciatosi sul campo del Pescara al 31′ del primo tempo, nonostante l’intervento dei soccorsi e il trasporto in ospedale, non riaprirà più gli occhi. Una notizia del genere fa venire i brividi, soprattutto alla luce dei numerosi episodi simili di quest’ultimo periodo. Cassano, l’ex portiere del Napoli Mancini, Muamba in Inghilterra, Bovolenta nel volley per citare i più recenti. Alcuni di questi se li è portati via la morte, altri no, ma di certo c’è che questi episodi stanno diventando troppo frequenti ed è difficile pensare che sia solo casualità, soprattutto per i numerosi e rigidi controlli a cui sono sottoposti gli atleti. Sospendere i campionati è sicuramente una decisione giusta, ma deve servire a spingerci a riflettere seriamente e a fare in modo che chi di dovere faccia i dovuti approfondimenti e possa rispondere alla domanda che tutti dovremo porci: perché?

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Hockey su ghiaccio: a Bolzano scudetto e un pizzico di nostalgia

Bolzano e Val Pusteria sul ghiaccio del Palaonda

HC Lupi Val Pusteria contro HC Bolzano Foxes: vincitori della regular season contro secondi classificati, valle contro città, lupi contro volpi. Tutti esauriti i 2050 posti della Leitner Solar Arena di Brunico per gara1 e gara3, ben 5200 spettatori presenti sugli spalti del Palaonda di Bolzano in gara2 e tanto pubblico anche per la partita che è valsa ai biancorossi lo scudetto numero 19, raggiunto senza mai perdere nei playoff. Chi segue questo sport sa bene che affluenze di queste dimensioni da troppo tempo non sono ormai più la norma. Il movimento, dopo il periodo d’oro degli anni ’90, è piombato infatti in un periodo di crisi profonda che solo una finale così poteva momentaneamente rianimare. Leggi il resto dell’articolo

Mauro Bergamasco: «Lo sport insegna a vivere»

Bergamasco in azione con la maglia della Nazionale

Mauro Bergamasco, flanker della Nazionale di rugby e, dallo scorso dicembre, della franchigia degli Aironi di Viadana, inaugura al meglio questo blog. Dopo aver trascorso una vita immerso nello sport e nei forti valori che una disciplina come quella del rugby tradizionalmente rappresenta, l’esperto campione si sposa infatti in pieno con la filosofia di nell’anima dello sport: trasmettere, diffondere e allo stesso tempo difendere la positività insita in ogni pratica sportiva. L’azzurro, nell’intervista che segue, racconta quanto lo sport possa essere utile nel processo di formazione di una persona e quanto sia servito a lui per diventare l’uomo che è oggi. Leggi il resto dell’articolo